Internet by Night

Quando le interurbane costano meno

Un UNIVAC sul palco del Festival

Ho visto questa su eBay mentre stavo frugando cose vintage, mainframe, computer…

Momento momento momento. Qui abbiamo un UNIVAC in posa con Mike Bongiorno, Paolo Villaggio, il tutto a Sanremo. Urge indagine.

L’UNIVAC fu una novità dell’edizione 1972, per la precisione un UNIVAC 9400, che avrebbe aiutato con l’elaborazione del conteggio dei voti.

I collegamenti tra il calcolatore elettronico UNIVAC 9400 di Milano ed i terminali UNIVAC installati presso i centri di raccolta voti e a Sanremo sono stati realizzati mediante la rete di trasmissione dati della SIP e dell’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici.

Cartolina di una configurazione tipica per UNIVAC 9400 (1968)

Come funzionava

L’’infrastruttura era formata da un UNIVAC 9400, 27 terminali (Uniscope 100) ed 11 telestampanti (di cui non ho trovato il modello esatto).

Ogni sera alle 17:30 il calcolatore elettronico sceglieva 300 utenti telefonici sparsi per l’Italia — e quando ho letto questa cosa mi sono immaginata un UNIVAC robocall ma no, niente robocall — e preparava una lista.

Alle 19:30 i nominativi venivano inviati a 9 terminali installati nelle redazioni di alcuni quotidiani sparsi per l’Italia.

Terminali collegati al centro stella di Milano

Vicino ad ogni terminale c’erano due telefonisti ed un notaio che contattavano gli utenti selezionati per chiedere se volessero far parte della giuria del Festival. Per ogni regione c’erano 50 giurati telefonici (più 10 riserve), per un totale di 1000. I giurati telefonici potevano dare una sola preferenza.

Costo di tutta la baracca: un miliardo di lire. UN MILIARDO. Nel 1972. Occhei.

Come andò

“Questo cervello elettronico ha lavorato egregiamente questa sera.”

Su RaiPlay è possibile trovare i video dell’intera edizione 1972 più alcune clip, tra cui quella che parla dell’UNIVAC, dunque sono andata alla puntata finale e cercato il momento in cui Mike presentava i risultati.

Non credo di aver mai sentito le parole “cervellone”, “cervello” e “bottone rosso” così tante volte in un lasso di tempo così ridotto. È un continuo. È tutto molto anni ‘70 con questa terminologia bizzarra, oltre al fatto che quello sul palco è solo un terminale.

Comunque, vengono presentati i risultati regione per regione, tutto fila liscio, si annuncia il terzo classificato, bene anche qui, ma al momento di mostrare il secondo classificato l’UNIVAC si perde.

Cosa succede al cervello elettronico, vuole aumentare la suspance?

Nel dubbio, meglio premere di nuovo il “bottone rosso”. Sono andata a cercare cosa fosse questo pulsante:

Stando al manuale ed alle mie non-competenze sugli UNIVAC, posso ipotizzare potesse essere una sorta di “refresh” della query perché, dopo aver premuto questo pulsante, i dati venivano inviati al processore, in attesa di polling e processing per poi essere rispediti al terminale. 

Dunque qui abbiamo un Mike Bongiorno con l’F5 compulsivo e posso ben immaginare come possa averla presa il povero UNIVAC che, appunto, è andato un po’ in vac.

In un paio di minuti il cervellone si riprende riuscendo ad annunciare il secondo posto.

Con la proclamazione del primo classificato, l’UNIVAC smette di “comportarsi egregiamente”.

È una macchina, potrebbe improvvisamente guastarsi.

La suspance si sta trasformando in evidente fastidio, si vede proprio Mike che avrebbe voglia di scaraventare quel coso in lamiera ed il suo tristissimo carrellino giù dal palco. Mike va in modalità full Service Manager, chiede ogni 15 secondi se ci sono notizie, e ad un certo punto si vola altissimo con questa frase:

Allora, per favore, nella sala dei cervelloni, dei cervelli elettronici, volete mettere in onda… un cervello di riserva?

Alla fine il “cervello di riserva” è stato un trafelato Paolo Villaggio che porta a Mike un listato tutto stropicciato, con i risultati. Storia di successo.

Mi chiedo però se poi, dietro le quinte, qualche Uniscope non sia accidentalmente scivolato dalle scale in circostanze assolutamente non sospette…