Internet by Night

Quando le interurbane costano meno

Disney Dream Desk PC

Ultimamente sono abbastanza in fissa con i design dell’elettronica di consumo dei primi anni 2000: plastiche colorate spesso trasparenti, blob objects, oggetti visibilmente anti-ergonomici, oggetti che stonavano in ogni contesto al di fuori del negozio dove venivano venduti.

Di questi centinaia di oggetti dubbi, un computer ha attirato la mia attenzione: il Disney Dream Desk PC.

Fu lanciato nell’agosto del 2004, dopo due anni di lavoro. Progettato da Disney e Frog Design e costruito da Medion, azienda tedesca che ha prodotto molti computer private label, il computer era rivolto ai bambini dai 4 ai 12 anni, per “stimolare l’immaginazione e liberare la creatività”.

Non so se il fatto di aver impiegato due anni per svilupparlo si sia ripercosso poi sulla scelta dell’hardware che per un prodotto presentato oltre metà 2004 sembra un po’ indietro, specialmente perché fu presentato come high performance:

  • Intel Celeron D 330 (2.66 Ghz)
  • 256MB RAM DDR-SDRAM
  • 40GB HDD
  • ATI Radeon 9100
  • CD/DVD-RW drive
  • modem integrato e scheda ethernet
  • mouse “ergonomico” di forma toposa disneyana
  • tastiera con funzioni multimediali e parental control – c’era un grosso tasto “Disney” con “disney.com” sotto il tasto che penso portasse poi di fatto al sito di Disney’s ToonTown Online, per il quale serviva un abbonamento
  • penna digitale per disegnare – essendo una penna ottica funzionava un po’ su tutte le superfici ma veniva comunque fornito un pad
  • Windows XP Home Edition + Microsoft Works 7.0
  • una suite di parental control di ContentWatch che includeva Content Protect, E-mail Protect e Pop-up Protect che si integravano ad Internet Explorer
  • Creative Suite Disney che includeva: Disney Flix (per i filmati), Disney Pix (per il disegno) e Disney Mix (per la musica)
  • Giochi Disney: Mahjongg, Extremely Goofy Skateboarding, Adventures in typing with Timon and Pumba, free trial di 14 giorni per il servizio online di ToonTown

Il costo per quanto sopra era di 599$. Il monitor toposo da 14.1″ XGA TFT LCD con gli speaker integrati nelle orecchie era a parte e costava 299$. Tutta la baracca insomma costava 900$.

Beh, non proprio tutta la baracca. Le periferiche aggiuntive erano a parte e non sono riuscita a trovare quanto potessero costare singolarmente. C’erano la stampante (prodotta da Lexmark), la macchina fotografica digitale (da 1.3 MP), la videocamera digitale (con flashcard che permetteva di registrare fino a 4 minuti di video) ed il game pad.

Il tutto rigorosamente colorato di blu con inserti gialli, una scelta di colori che farebbe scaricare gli occhi un po’ a chiunque anche se ci sono dei dettagli che trovo estremamente carini come i lati del case con la topo-icona traforata per far circolare l’aria, le decine di stelline ritagliate sulla parte frontale del case e nella parte posteriore del monitor ma soprattutto il pulsante di accesione sul davanti: la grossa stella gialla. Io un case con tutte queste stelline lo comprerei, magari non fatto di plastica blu che da quanto ho visto in giro, col tempo, tendeva a diventare giallognola purtroppo.

Non sono sicura della diffusione che possa aver avuto in Italia, sempre che ce l’abbia vagamente avuta. Sicuramente era acquistabile online sul sito della Medion, dunque Germania, ma l’offerta comprendeva il solo PC e monitor (per la stampante non sono siscura), niente perifiche accessorie.

A proposito di oggetti che sono visivamente ok solo in contesti studiati, ecco una foto del lancio del Dream Desk al Museo Americano di Storia Naturale a New York:

Funziona no? Poi lo portavi a casa era un pugno nell’occhio

Sempre nell’archivio Getty ho trovato un’immagine perfetta direttamente da quell’evento che riassume perfettamente un po’ il tutto:

La faccia di Faith Ford.
Gli altri due sono rispettivamente Bob Iger (Presidente Disney e COO, a sinistra) e Ted McGinley (al centro, (attore nella sitcom di ABC “Hope and Faith”, insieme a Faith Ford)